Il Museo dell'Immigrazione a Ellis Island

Ellis Island: il museo dell’immigrazione

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Ellis Island è una delle quaranta isole delle acque di New York: è diventata famosa dal 1894 in quanto stazione di smistamento per gli immigranti; venne adibita infatti a questa nuova funzione quando il governo federale assunse il controllo del flusso migratorio, resosi necessario per il massiccio afflusso di immigrati provenienti essenzialmente dall’Europa meridionale e orientale.

Ellis Island fu aperta nel 1892, quando l’America superò un periodo di depressione economica e cominciò a imporsi come potenza mondiale.

In tutta Europa si diffusero le voci sulle opportunità offerte dal Nuovo Mondo e migliaia di persone decisero di lasciare la loro patria. Circa 10 milioni di americani possono rintracciare le loro radici attraverso Ellis Island.

Visitare Ellis Island

Il battello per la Statua della Libertà e Ellis Island
Il battello per la Statua della Libertà e Ellis Island

È sufficiente prendere il battello da Battery Park che va verso la Statua della Libertà; dopo questa prima tappa prosegue per Ellis Island.

Nell’isola c’è un bellissimo museo dell’immigrazione, il cui ingresso è incluso nei biglietti del battello.

La visita a Ellis Island è inclusa, nel City Pass o nel New York Pass, oppure i biglietti possono essere acquistati singolarmente.

Storia e curiosità di Ellis Island

Foto di migranti all'interno di Ellis Island
Foto di migranti all’interno di Ellis Island

Laddove milioni e milioni di vite e destini si sono incrociati e sfiorati, oggi sorge uno dei luoghi più interessanti e, allo stesso tempo, commoventi di tutta New York, il Museo dell’Immigrazione di Ellis Island.

Ellis Island visse in prima persona uno dei fenomeni più importanti della storia contemporanea: milioni di persone, provenienti principalmente dall’Europa, si ritrovarono qui per essere controllate e selezionate, primo passo verso la realizzazione del mitico sogno americano.

Dalla fine dell’Ottocento fino a dopo la II guerra mondiale, ad Ellis Island approdarono avventurieri e artigiani, ma soprattutto contadini e mezzadri costretti a lasciare la loro terra d’origine alla ricerca di un futuro migliore.

Gli immigrati italiani

Foto all'interno del museo dell'immigrazione a Ellis Island
Foto all’interno del museo dell’immigrazione a Ellis Island


In Italia, nella seconda metà del XIX secolo, una serie di circostanze (l’unificazione dei mercati – primo esempio di globalizzazione e concorrenza a largo raggio – il crollo dei prezzi di merci e dei salari, la rapida crescita demografica seguita da una serie di carestie, l’Unificazione d’Italia e i cambiamenti socio-politici che ne derivarono) determinò la partenza di milioni di contadini, costretti dalla fame e dalla miseria, ma anche convinti dagli eroici racconti e dai lauti guadagni dei connazionali espatriati.

La procedura di immigrazione

Dal 1892, Ellis Island divenne il punto di approdo di tutti gli aspiranti immigrati, sottoposti a rigidi controlli medici e burocratici: scesi dalla nave, stremati dal lungo e poco confortevole viaggio, i migranti attendevano per ore il proprio turno, all’interno del Main Building, all’ombra dell’emblema del Paese, la Statua della Libertà.

Oltre ai controlli sanitari, gli immigrati erano sottoposti a test logici e intellettuali e, solo dopo aver positivamente concluso anche questi esami, venivano schedati in appositi registri e ricevevano il nulla osta per entrare nel Paese.

La costruzione del Museo

Dal 1990, nel Main Building è ospitato l’Ellis Island Immigration Museum, un toccante museo dove poter scoprire le migliaia di testimonianze che i dodici milioni di immigrati passati di qui hanno lasciato fino al 1954, anno in cui Ellis Island cessò le sue funzioni di stazione filtro.

Cosa vedere a Ellis Island

The Peopling Of America Center

Nella bellissima mostra The Peopling Of America Center, 1550 – 1890 si potrai toccare con mano la storia dell’immigrazione negli USA, da subito dopo la sua scoperta fino all’istituzione di Ellis Island: la mostra, inaugurata nel 2011, è ospitata nel Railroad Ticket Office (ufficio di fornitura dei biglietti ferroviari agli immigrati che superavano i controlli) e analizza la partenza, il viaggio, il dolore, l’inserimento e il contributo alla società delle popolazioni che, volenti o nolenti, lasciarono la loro patria e raggiunsero gli USA.

Risparmia sugli ingressi alle principali attrazioni con un pass
Risparmia sugli ingressi alle principali attrazioni con un pass

Flags of Faces

Gli USA riconoscono nell’immigrazione, fenomeno a tratti dolorosi, a tratti glorioso, un decisivo apporto nella costruzione della loro potenza mondiale, come il progetto Flags of Faces testimonia.

Posto nell’atrio principale, si tratta di un video interattivo dove i volti degli immigrati di ieri, ma anche di oggi, si alternano e compongono la bandiera nazionale: tutti gli immigrati possono inviare la propria foto o quella di un avo per legare il proprio volto alla nazione.

The American Immigrant Wall of Honor

Oltre a Flags of Faces, il The American Immigrant Wall of Honor, posto proprio dinanzi al Main Building, è un altro riconoscimento al contributo degli immigrati: con oltre 700.000 nomi, è il muro celebrativo più lungo al mondo e, anche per questo monumento, si può far domanda per far inscrivere il proprio nome o quello di qualche parente immigrato.

Quanto alla storia più moderna di Ellis Island, dal 1954 a oggi, la seconda parte della mostra The Peopling Of America Center completa la narrazione degli episodi salienti.

Registry Room

La Registry Room a Ellis Island
La Registry Room a Ellis Island

Il cuore pulsante dei controlli di Ellis Island, la Registry Room, è volutamente lasciata vuota: qui, nel silenzio il visitatore potrà calarsi nei panni di quanti attendevano con ansia il responso dei loro controlli; lateralmente, ci sono le prigioni e le sale dove i non graditi, come criminali e squilibrati, erano isolati e vedevano sfumare per sempre il loro sogno americano.

Completano il museo le numerosissime fotografie, i video, le registrazioni audio e i reperti più vari (dai bauli ai piccoli oggetti di vita quotidiana) che i migranti hanno portato con sé e che oggi testimoniano e ricordano a noi tutti la loro dura esperienza di emigrazione, vissuta in un contesto storico e con una mentalità ben diversa dalla nostra.

Possiamo solo immaginare l’imbarazzo di una donna di bassa estrazione sociale a sottoporsi a visite mediche o la difficoltà di molti contadini, analfabeti e per nulla istruiti, ad affrontare test intellettuali (molte volte erano ricostruzioni di immagini, simili a puzzle), sotto il monitoraggio di un austero burocrate.

Come cercare gli immigrati

Sul sito ufficiale, è disponibile un motore di ricerca che permette di accedere agli archivi di Ellis Island (The American Family Immigration History Center -AFIHC-).

Qui è possibile conoscere nominativi, età e provenienza di quanti sono transitati nel corso dei decenni: un modo per ricostruire le tracce di avi e conoscenti o semplicemente per immaginare le storie di quanti hanno coraggiosamente affrontato l’eroico viaggio di speranza.

Fra i nomi illustri, svettano lo scrittore e poeta Rudyard Kipling sbarcato nel 1892, il musicista Enrico Caruso nel 1904, il compositore Giacomo Puccini nel 1907, gli psicanalisti Carl Jung e Sigmund Freud nel 1909, il regista e attore Charlie Chaplin nel 1912, il produttore di cartoni animati Walt Disney nel 1919 e il premio Nobel per la fisica Albert Einstein nel 1921.

Ellis Island è stata riaperta al pubblico il 28 ottobre 2013, dopo essere stata chiusa per un anno, in seguito ai danni riportati dall’Uragano Sandy.

Mappa: cosa vedere nelle vicinanze

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