Finalmente New York – diario di viaggio

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1° giorno a New York: 26 settembre 2008

Il grande giorno è arrivato, il giorno che tanto aspettavamo è oggi!

Si parte in America, si parte a New York.

Siamo Carlo e Ale e vogliamo raccontare brevemente la nostra fantastica esperienza nella Grande Mela.

Volo diretto con American Airlines Milano – New York e ritorno New York – Londra al costo di circa 470 euro a testa. Ottimo giudizio sulla compagnia, arrivo sia all’andata che al ritorno in anticipo, intrattenimento sul volo di andata con schermi ogni tot file ma con film anche in italiano e cibo buono.

Il viaggio aereo “vola” via velocemente e in meno di 9 ore siamo per la prima volta sul suolo americano; in aereo abbiamo compilato i due moduli che ci sono stati consegnati: uno per l’immigrazione (ormai non esiste più ma bisogna compilare on-line l’ESTA prima di partire) e uno per la dogana.

Eravamo abbastanza preoccupati per i controlli, ma invece: fila molto breve (terminal 8) ed eccoci di fronte all’agente dell’immigrazione.  Ci chiede se è la prima volta che siamo negli Stati Uniti, quanti giorni intendiamo rimanere, ci chiede se siamo sposati, poi controlla i passaporti, impronte digitali, foto e finalmente il timbro sul passaporto: Admitted NYC… tanta ansia per niente! Dopo l’immigrazione si ritirano i bagagli e poi c’è la dogana: qui ci ritirano il foglio che avevamo compilato in aereo e via, nessuna domanda e finalmente siamo liberi di andare a scoprire la città.

Per il trasferimento avevamo prenotato da casa lo shuttle con GO Airlink ottimo servizio e anche economico. Per la sistemazione abbiamo prenotato un albergo-ostello con stanza privata e bagno in camera: il Royal Park Hotel, nell’Upper West Side; costo: 580$ per 5 notti, circa 370 euro al cambio di settembre.

A proposito del pernottamento, vogliamo darvi un suggerimento: ricordatevi di lasciare in camera, in bella vista, la mancia per la pulizia della camera.

Ogni mattina (quella consigliata è di 2 dollari al giorno).



Altrimenti la donna/uomo delle pulizie vi manderà dei segnali per ricordarvelo (letto rifatto a metà, muffin sparito dalla camera eheh, ecc.).

Saliti sullo shuttle, attraversiamo il Queens, poi il Triborough Bridge (ora il nome ufficiale è Robert Kenendy Memorial Bridge) che si chiama così in quanto unisce i tre quartieri del Queens, Bronx e Manhattan, ed eccoci appunto a Manhattan, più precisamente nell’ Upper East Side, l’emozione cresce sempre di più, il cuore palpita a mille quando attraversiamo Central Park per arrivare nel West Side.

Arriviamo in albergo che sono le 17 ore locali (le 23 in Italia). Regoliamo i conti con la struttura, una rapida sistemata e andiamo subito a prendere la metropolitana per Times Square.

Facciamo la Metro Card settimanale con la poste pay nella macchina automatica (vi chiederà il pin, ma ignoratelo e dopo qualche secondo vi dà la conferma delle card) in cui è possibile scegliere anche la lingua italiana, e poi prendiamo la linea 2 express in direzione downtown (dato che eravamo sulla 96ma e dovevamo andare verso sud).

Questo è stato il momento più emozionante dell’intero viaggio: una volta scesi dalla metro alla stazione di Times Square c’è una rampa molto lunga di scale mobili e poi sei lì, sei al centro del mondo, nel posto in cui hai sempre sognato di essere (guarda il video, fatto in un altro giorno).

Il momento era perfetto, il sole era quasi calato completamente, le luci delle insegne al neon erano sfavillanti, le cime dei grattacieli non si vedevano in quanto coperte da nebbia o nuvole.

Siamo rimasti senza fiato, immobili per tanti minuti ad osservare quello spettacolo, trasportati dalla magia della città, quella magia che trovi solo a New York City e l’unica parola che ci veniva in mente era: AMAZING. Dopo esserci ripresi abbiamo gironzolato senza meta per un po’ e abbiamo poi deciso di andare a mangiare al Bubba Gump, una famosa catena di ristoranti presenti negli Stati Uniti che prende ispirazione dal film Forrest Gump.

Cibo fantastico, personale simpaticissimo, prezzo per due sui 28$ + mancia (abbiamo lasciato circa il 20% di mancia perché abbiamo apprezzato molto il servizio). Il locale è molto bello, in più eravamo al secondo piano e fuori della finestra c’era Times Square . Dopo quasi 24 ore senza dormire torniamo in ostello, ci addormentiamo subito ma alle 3 del mattino siamo già svegli un po’ per il fuso orario ma soprattutto per l’eccitazione di visitare la città. 

2° giorno: 27 settembre 2008 

Dopo una bella colazione americana da Starbucks, dove altro si può andare il primo giorno in cui ti svegli a New York? Alla Statua della Libertà naturalmente.

Prendiamo la metro alle 7.30 del mattino, linea 1 (bisogna stare nelle prime carrozze perché solo queste arrivano sino all’ultima fermata) e scendiamo a South Ferry. I biglietti per il battello li avevamo già acquistati sul sito ufficiale, Statue Cruises.com al prezzo di 24$ per due che includono anche la visita a Ellis Island.

Purtroppo la giornata non è delle migliori a causa della fitta nebbia, ma man mano che ci avviciniamo scorgiamo sempre di più la sua sagoma, fino a vederla in tutta la sua grandiosità e bellezza: buon giorno Lady Liberty. Noi sconsigliamo – al contrario di quanto invece fanno molti altri – di prendere il traghetto gratuito per Staten Island, in quanto il risparmio è minimo e assurdo, e in più non si può scendere sull’isola dove si trova la Statua e non si può visitare il bellissimo museo dell’immigrazione a Ellis Island .

La Statua si può visitare anche da dentro facendo il Time Pass sempre dal sito ufficiale senza aggiungere un centesimo. Nell’isola c’è anche un negozio di souvenir (pagato anche qui con la postepay). Dopo aver visitato la Statua e fatto un centinaio di foto riprendiamo il traghetto per Ellis Island ; il museo è molto interessante e ripercorre la storia dell’immigrazione americana; ci sono dei computer disponibili in cui controllare se qualche tuo avo è passato di qui (è possibile farlo anche dal sito web: Ellis Island.org).

Ritornati a Battery Park, il Pier A è un punto eccezionale per le foto. Assaggiamo finalmente gli hot dog da un ambulante e sono davvero buoni come si dice. Risaliamo verso nord, arriviamo a Ground Zero ma non si vede niente, si intuisce solo lo spazio enorme vuoto lasciato dalle torri. Continuiamo con lo shopping al Century 21st, un outlet affianco proprio a Ground Zero . Sempre a piedi proseguiamo verso est e visitiamo un altro simbolo di New York: il ponte di Brooklyn .

Lo percorriamo a piedi sia all’andata che al ritorno, è una bella passeggiata e c’è una vista fantastica. Concludiamo la giornata con Little Italy , molto poco Italian, e Chinatown


3° giorno: 28 settembre 2008 

Sveglia alle 4 del mattino, prima colazione in una bancarella ambulante (ce n’è una in ogni angolo) con un muffin enorme da 99 centesimi e poi ci dirigiamo a Central Park .

Entriamo dalla 72ma West, dove si trova Strawberry Fields, con l’omaggio a John Lennon ucciso proprio qui di fronte. Nonostante siano le 8 del mattino è pieno di corridori che si allenano per la maratona che si sarebbe tenuta dopo poco più di un mese. Giriamo qualche ora per il parco senza un percorso prestabilito, tanto è tutto fantastico; al Central Park Boathouse , che compare in tanti film, c’è un ristorante abbastanza caruccio, si possono noleggiare anche le barche a remi come nel film Autumn in New York; bisogna dare una cauzione di 30$ (che verrà restituita quando riconsegnate la barca) e la barca costa 10$ per mezz’ora e può portare sino a 4 persone; è possibile noleggiare anche le biciclette per girare all’interno del parco.

Usciamo dal parco sulla 5th Avenue e entriamo subito nel negozio della Apple che per me (Carlo) amante dei Mac è un must; dietro l’Apple Store c’è Fao Schwarz il celebre negozio di giocattoli grazie al film Big con Tom Hanks, dove c’è il pianoforte gigante; l’altro must è il Nike Store dove acquisto 2 magliette della Nike per 36$!!! Pranzo da Sbarro sulla 5th a base di pizza che a noi è piaciuto moltissimo. Sulla 5th c’è una serie di cose da vedere coma la St Patrick’s Cathedral , il Rockefeller Center (dove c’è l’albero di Natale), la New York Public Library, ecc… prima di tornare in albergo ci facciamo un altro giretto a Times Square che non fa mai male. 

4° giorno: 29 settembre 2008

Come sempre svegli di buon ora alle 8 siamo già in giro alla scoperta di NYC.

Partiamo dalla 42ma e ci dirigiamo verso Est: visitiamo la Grand Central Terminal che definirla una semplice stazione ferroviaria è un’offesa in quanto contiene negozi, ristoranti e chi più ne ha più ne metta, vediamo l’esclusivissima Park Avenue dove abita Charlotte (gli amanti di Sex and the City capiranno) e poi arriviamo sino alla 1st Avenue, essendo la nostra meta è il palazzo di Vetro , sede delle Nazioni Unite.

Purtroppo non riusciamo a visitarlo perché quel giorno c’è qualche restrizione con gli orari, comunque normalmente è possibile entrare gratuitamente e a certe ore c’è il tour anche in italiano; ne è valsa comunque la pena. Facciamo marcia indietro alla volta dell’Empire State Building.

Abbiamo pensato, oggi è lunedì non ci sarà tanta gente: sbagliato! Complice probabilmente la bella giornata facciamo una fila chilometrica, infatti ci sono 3 file: una per l’acquisto dei biglietti (che è la più lunga), una per la sicurezza e una per gli ascensori, infatti di sicuro la prossima volta faremo la New York Pass che permette di accedere alle più importanti attrazioni e musei senza fare la fila e risparmiando.

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Ma quando arrivi all’86mo piano, le dimentichi, dimentichi tutto e ti godi solo la migliore vista che il mondo ti possa offrire. Una visione a 360° di Manhattan e non solo; abbiamo fatto circa 100 foto solo quassù. Avremmo voluto provare anche la vista del Rockefeller Center che dicono essere altrettanto bella, ma non c’è stato il tempo.

Percorriamo la 5th verso sud e fotografiamo il bel Flatiron Building, arriviamo a Washington Square Park, avremmo voluto fare una partita a scacchi però purtroppo la piazza era chiusa per lavori. Mangiamo da Five Guys, dove si dice facciano i migliori hot dog della città e confermiamo che non sono niente male. Facciamo un giro nel Greenwich Village e poi nuovamente a Times Square (ci siamo drogati con questa zona)!!! 

5° giorno 30 settembre 2008

Iniziamo ad avere già un pochino di malinconia dal momento che è il penultimo giorno in America; facciamo un giro a Columbus Circle dove c’è la statua di Cristoforo Colombo e poi via in metro a Wall Street .

Ci è piaciuta un sacco la zona della borsa; tantissima gente, tante tv e gli hot dog secondo noi più buoni della città. Risaliamo verso nord e facciamo una pausa a Bryant Park, dove anche i newyorchesi fanno un break giocando a bocce. Chiudiamo la giornata con un giro da Macy’s, dove ai turisti presentando semplicemente il passaporto danno una tessera sconto. A noi l’ha fornita un gentile commesso che parlava pure italiano. Torniamo in albergo un pochino prima per preparare le valigie. 

6° e ultimo giorno: 1 ottobre 2008

Eccoci arrivati all’ultimo giorno; non ci facciamo abbattere dalla malinconia che già ci assale e visitiamo grazie alla metro due zone opposte della città: prima South Street Seaport e poi facciamo un giro nel campus della Columbia University (vedi video ), una delle più prestigiose degli States e appartenente alla Ivy League. In perfetto orario lo shuttle ci riporta all’aeroporto Kennedy.

Il nostro viaggio in terra americana è finito, tante cose abbiamo visto e altrettante non abbiamo fatto in tempo a conoscere, ma abbiamo preferito vedere meno cose ma meglio. Lasciamo New York con la promessa di tornare quanto prima possibile per continuare il viaggio da dove l’abbiamo lasciato. 

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