Chiude il MoMa di New York
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Il MoMA di New York chiude

Il Moma di New York sta per sottoporsi a un profondo restyling che ne determinerà la chiusura momentanea.

Quando chiuderà e quando riaprirà

Il Museum of Modern Arts della Grande Mela, infatti, si rinnoverà nei prossimi mesi, e per questo non potrà più accogliere i visitatori a partire dal mese di giugno.

La data da segnare in agenda, precisamente, è quella del 15 giugno 2019: a partire da quel giorno saranno chiusi i battenti per consentire l’esecuzione di lavori che si prolungheranno fino al 21 ottobre 2019.

Dopodiché la struttura sarà molto più grande: alla riapertura, infatti, potranno trovare spazio anche le opere che per lungo tempo sono state trascurate e in passato non hanno avuto l’attenzione che avrebbero meritato.

I lavori necessari per il rinnovamento, dunque, dureranno per tutta l’estate 2019: una notizia importante per tutti gli appassionati, dal momento che il Moma è riconosciuto all’unanimità come uno dei musei di arte moderna più importanti di tutto il pianeta.

Cosa cambierà

La notte stellata di Van Gogh, al Moma
La notte stellata di Van Gogh, al MoMa

I circa 4mila metri quadri a disposizione saranno impreziositi dalle opere più celebri che sono ospitate dal museo, ma anche da quelle meno note.

Una particolare attenzione verrà riservata alle minoranze, sulla scia dell’ondata di politically correct che sta caratterizzando la cultura degli Stati Uniti degli ultimi tempi: di conseguenza, un focus speciale sarà dedicato ai lavori delle donne, degli afroamericani, degli asiatici e dei latinoamericani.

Una volta che il Moma riaprirà le porte, le selezioni nelle diverse gallerie saranno cambiate a cadenze regolari: ogni anno varierà più o meno il 30% dei lavori in esposizione.

Le novità

Per il restyling è previsto un investimento più che consistente dal punto di vista economico, dal momento che le opere avranno un costo complessivo che sfiorerà i 400 milioni di dollari.



Ma come sarà organizzata la ristrutturazione e in che modo è destinato a cambiare il museo?

Una volta che i lavori saranno conclusi, la struttura sarà sempre articolata sui tre piani in cui verrà mantenuto l’ordine cronologico per la disposizione delle numerose opere che fanno parte della collezione.

Il grande cambiamento sarà rappresentato, invece, dall’aumento della superficie espositiva, che sarà molto più ampia proprio per consentire ad opere finora poco considerate di usufruire dello spazio che meritano.

Ma non è tutto, perché gli altri tre piani dell’edificio saranno dedicati alle esposizioni temporanee. Inoltre, saranno previsti degli spazi per i visitatori e delle aree in cui andranno in scena esibizioni dal vivo, concerti, show musicali e performance di danza, nell’ambito di un progetto artistico a 360 gradi.

Il progetto di ampliamento del museo è stato realizzato dallo studio Diller Scofidio + Renfro con la collaborazione di Gensler, e prevede che vengano incorporati alcuni dei locali che facevano parte dell’American Folk Art Museum, che nel frattempo si è trasferito e ha trovato ospitalità nell’Upper West Side.

Tante le novità in programma, dunque: la rotazione delle opere d’arte e la possibilità di fruire di spazi espositivi inediti.

Ma non è finita qui, perché anche gli orari muteranno, per andare incontro alle abitudini e alle esigenze dei turisti.

Quando tornerà fruibile a ottobre, il Moma aprirà al mattino un’ora prima rispetto a quel che accade oggi, e cioè alle dieci; inoltre, tutti i primi giovedì del mese sarà prevista l’apertura prolungata fino alle nove di sera.

Leon Black, il presidente del Museum of Modern Arts, nel presentare tutte queste novità alla stampa ha voluto mettere in evidenza da un lato l’intento di porre l’attenzione sulle radici dell’istituzione, e quindi sulla straordinaria collezione di arte moderna su cui può contare, e dall’altro lato sull’esigenza di dare più spazio alle donne e alle opere degli artisti che appartengono alle minoranze.

Secondo Black, fino a questo momento il Moma è stato eccessivamente limitato a livello geografico, ed è per questo motivo che è giunto il momento di cambiare.

Nel contesto di restyling, anche i negozi di design e libri saranno rivoluzionati, così come assumerà un nuovo aspetto la lobby di ingresso.

I lavori di ristrutturazione saranno eseguiti a poco più di un decennio di distanza dall’ultima volta: il Moma era già stato sottoposto a un profondo restauro nel 2004, ma in quella occasione c’era stato bisogno addirittura di due anni per portare a termine i lavori, al punto che il museo nel frattempo era stato spostato nel Queens.

Nessun trasloco è in programma quest’anno, anche per la durata piuttosto limitata degli interventi, fermo restando che gli incassi mancati – soprattutto nel periodo estivo, quando i flussi turistici sono al top – determineranno una perdita di denaro più che considerevole. A compensarla contribuirà la donazione di 200 milioni di dollari garantita da David Rockefeller.

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